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Il pianismo di Chopin, unico e irripetibile,

è in realtà una metatecnica, dove è la tecnica stessa che definisce e risolve i problemi tracciando la via per eseguire un pezzo contemporaneamente anche interpretandolo. Se, per capirci meglio, Effetto Notte di Truffaut è un metacinema, ovvero un film che parla di come si fa un film, nel pianismo di Chopin, incredibile, una volta scoperto, la digitalità si rivela.

L’esempio classico che faccio sempre è lo Studio Op. 10 n° 2: quando il braccio si muove soavemente, si muove a partire dalla esatta metà delle articolazioni (e i lombricali nelle mani),

  1. a livello longitudinale il braccio si fa leggero, crollano le spalle e la mano si incurva,
  2. a livello trasversale, tutta la zona del dito 2, sporge.

In realtà è molto più facile da fare che da spiegare, è il movimento che si fa per piluccare qualcosa di molto buono e goloso. Per tornare quindi alla metatecnica chopiniana, se il braccio non si pone in questa stessa condizione d’animo, lo studio non verrà mai come si deve, con quella facilità e sensazione di “tutto ok, va fatto così…”

Salvo eccezioni, naturalmente.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.