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Le nostre orecchie in realtà, sono dei guardiani

infatti, se fossimo coscienti di tutti i suoni percepibili, impazziremmo, e un musicista lo riconosciamo subito perché tiene la testa leggermente ruotata: è continuamente in ascolto.

Se la vista è lineare, il suono è centripeto, e quindi va cercato nel suo centro, che è il silenzio, fine ultimo di qualsiasi attività e ricerca musicale (Beethoven docet!…)

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Vi propongo quindi una sorta di sfida-meditazione al pianoforte e non trovo miglior pezzo che lo studio op. 25 n° 11 di Chopin la cui destra produce suoni in continuazione con effetto stordente, e la sinistra con la sua tragica melodia sembra quasi una barca sul mare in tempesta.

Che lo abbiate sotto le dita o che vi divertiate a buttare giù le mani come vi fa vedere Rubinstein o che ci improvvisiate sopra se siete pianisti jazz,

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prendetelo come occasione per cercare il vostro centro e godetevi un’esperienza di pura meditazione sonora al pianoforte..

Alla prossima

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.