La principale ragione
del perché i due emisferi cerebrali sono separati sta nell’impedire il predominio di una delle due parti; e come tale funzionano “a specchio”. Quindi è naturale che le mani si sincronizzino per moto retto.
respiro e battito sono in proporzione 1:4
(non c’è brano pianistico che sfugga a questa regola, salvo eccezioni)
studiare a mani separati è utile solo per chiarire la posizione delle note
e  tranquillizzare il mentale
il brano prende senso solo a mani unite perché è nato a mani unite
- prendere un qualsiasi brano dove risulta laborioso sincronizzare le due mani. Suonare con la destra e battete il tempo con la sinistra finché non vi sincronizzate. Giocateci cambiando i tempi e poi invertendo le mani;
- se si possiede una certa sensibilità corporea, lasciarsi andare all’idea che le due mani si sincronizzino tra di loro (attivare l’involontario);
- in ogni scrittura pianistica c’è sempre una parte dove portare naturalmente un’attenzione cosciente…
- in sentito f-e è più naturale sincronizzare la mani per moto retto;
- emozione: l’occasione in cui le due mani si sfasano (una delle due guida);
Il ritmo è perfettamente scandito, ma l’effetto è di due mani sfasate
- sincronizzazione “timbrica” (sempre bilaterale)