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Nel video che segue

sentirete 26 grandi pianisti che affrontano il famoso incipit della Hammerklavier. Aldilà dei gusti personali, del talento, delle aspirazioni personali o del background culturale di ciascun pianista, tra Alfred Brendel che lo suona nel peggiore dei modi e Grigory Sokolov che lo suona come se a farlo fosse Beethoven in persona, riuscite a distinguere chi lo esegue correttamente?

Per correttamente intendo conforme alla naturalezza di Beethoven, che essendo rotatoria vive nelle zone penultime capitanate dal dito 4 anulare (qua per saperne di più , qua invece per sperimentare le tre regioni).

Immediatamente prima e dopo, in questo caso del tempo pianistico, è il suo motto.


Una nota di tecnica pianistica pura

ho notato che in alcune interpretazioni (quella di Brendel, per esempio) ci sono delle titubanze a partire dalla misura 13. Perché? Semplicemente non è attivo il dito 4 anulare: il pezzo è quindi fuori binario e la legge del movimento spontaneo è rigorosa e implacabile, non importa quale sia la levatura del pianista.

Come i miei lettori ben sanno, interpretazione non è aderenza al testo, ma alla naturalezza specifica di ciascun autore: il pianista che ha la stessa naturalezza o una complementare, risulterà quello che noi poveri mortali chiamiamo interprete storico.

Buona caccia all’interprete che esegue correttamente l’incipit della Sonata op. 106 di Beethoven, detta Hammerklavier, con le indicazioni che vi ho dato non sarà difficile; fatevi aiutare anche dalle caratteristiche del movimento spontaneo rotatorio come il contrasto tra piano e forte molto marcato e la mano sinistra che guida (una sorta di trazione posteriore, per fare un esempio automobilistico…).

Potete ottenere lo stesso risultato, trascendendo la tecnica e le inevitabili difficoltà della Sonata Op. 106, agganciando a livello emozionale una storia parallela nella vostra vita che abbia a che fare con questo magnifico capolavoro.

Pensate a Beethoven e alla sua vita, cosa scegliete?

Desiderio di rivalsa, rabbia per l’isolamento dal resto del mondo, un padre violento e quindi da qualche parte idealizzato, storie di competizione e rivalità?… Non dimenticate che, per sua storia personale, Beethoven non potè godere degli insegnamenti di Mozart e di Haydn, quindi la sua unica possibilità di farsi conoscere era giocarsi la sua abilità pianista, se aggiungete la sua superiore capacità di improvvisatore e – dovuto all’aspetto psichico del movimento rotatorio – di stare nel tempo presente, penso che possiate avere diversi punti di vista per capire questa raffica di incipit che sentirete e trovare il vostro.

Provatelo anche voi: così suonerete il famoso incipit dell’hammerklavier in modo storico da subito!

Alla prossima

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.