Skip to main content

Riassunto delle puntate precedenti:

  1. fidarsi troppo dell’orecchio non va bene, perché ciò che risulta buono per l’orecchio non è buono;
  2. una legge quantica mi dice che se porto l’attenzione su una cellula, la cellula cambia, quindi se porto l’attenzione sulle dita, sulle braccia, insomma sulla tecnica pianistica, le dita, le braccia e la tecnica s’inceppano;
  3. la soluzione quindi viene dalla condizione sensoriale di piacevolezza che viene dalle vostre braccia quando le sentite come strumenti e dall’emozione che riescono ad incanalare (esattamente come la vibrazione del corpo è la condizione sensoriale di piacevolezza e benessere del cantante);
  4. se il passaggio che state eseguendo o studiando soddisfa una buona condizione sensoriale delle vostre braccia, allora è buono;
  5. se non potete più fidarvi – come Ulisse – delle vostre orecchie per guidare la vostra esecuzione per non incorrere in errori o perfezionismo, allora prendete l’abitudine di registrarvi, anche col telefonino va bene.

quindi la paura di sbagliare che genera necessariamente uno sbaglio e una mancata soddisfazione viene esclusivamente dall’eccessiva attenzione che si pone sull’ascolto. Come il suono vocale eccessivamente controllato dall’orecchio porta letteralmente ad assordare il cantante e a produrre un suono non buono e tensioni alla mascella, così nel pianista produce la paura di sbagliare o un eccessivo senso di perfezionismo e di edonismo.

Condizione sensoriale…

…versus eccessiva attenzione sull’orecchio

Adesso capisco perché,  quando dovevo suonare con la sordina, tutto mi sembrava venire meravigliosamente, mentre con l’orecchio attivato subentrava il perfezionismo e la frustrazione: Chopin invece l’ha capita subito permettendosi di improvvisare con il panno copritastiera.

Un’ultima osservazione: chi sostiene l’illusione e la dissociazione dell’orecchio nel pianoforte è il pedale di risonanza. Come diceva Chopin, basta toglierlo per risolvere il 99% dei problemi tecnici. Ora sapete anche voi perché.

E’ un argomento bello, nuovo e inedito, per cui vi lascio tutto il tempo per provarlo e assimilarlo, se volete ci vediamo a lezione di piano o a lezione di piano online.

A presto

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.