Il pianoforte, al contrario di uno dei suoi avi, il clavicordo
che permetteva all’esecutore di vibrare sfregando la corda con il tasto,
per la sua natura meccanica a corda percossa da martelletti rende invece il fenomeno impossibile; curioso, perché il vibrato è uno dei componenti del suono: pensate a quanto sia fondamentale e integrato nello studio degli strumenti ad arco e del canto.
Eppure il pianista Vlado Perlemuter… in barba alla fisica acustica, riesce in modo perfetto a creare l’effetto illusionistico di vibrato al pianoforte.
Riuscite a capire come fa?
Prima di leggere la soluzione che segue, prendetevi del tempo per ascoltare e osservare come fa il grande pianista lituano.
Siete pronti?
- Accende il suono, con un buon peso, approfittando della ripetizione del mi, anzi utilizzandola per modellare il suono, fase imprescindibile del nostro trucco di prestigio,
- per gli osservatori più attenti, lo fa utilizzando il lato esterno del dito indice, per renderlo funzionale e pragmatico al massimo grado, perché di trucco di prestigio pur sempre si tratta…
- comincia a giocare con dei movimenti del polso che, come il pianista più esperto ben sa, modellano il fraseggio modificando il suono (il polso è il respiro del pianista diceva Chopin…);
- questo movimento è lo stesso che si utilizza per legare le note: contemporaneamente all’affondo nel tasto di un dito, un altro ritarda il rilascio: un effetto ben concreto e alla totale portata del pianoforte (sentito, pianisti Jazz? 🙂 );
- eccolo all’ultima nota dell’introduzione di Winter Wind, dissimula il gesto di un vibrare violoncellistico per realizzare in realtà dei micro movimenti del polso, e…
Voilà il gioco è fatto e sentite concretamente un impossibile effetto di vibrato! Ha combinato il movimento verso l’alto del polso con il rilascio graduale da un tasto all’altro: andate a provare alla tastiera del vostro pianoforte e poi fatemi sapere o ne parliamo a lezione di piano, qua da me a Jesi o online.
Alla prossima
Alberto