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Il ritmo è molto di più di una scansione temporale metronomica:

è l’espressione diretta dei ritmi e dei cicli vitali e della loro relazione (i lettori di lunga data ricorderanno la proporzione 1 e 4 tra respiro e battito ) che viene incarnata in modo diverso dai grandi compositori: dalla swingata continuità di Bach, alla follia divisionista di Scarlatti e Byrd, o poliritmica di Vivaldi passando per la coscienza ritmica di Bartok che attinge direttamente al folklore ritmico più ricco che ci sia: quello bulgaro.

Il pianista, sia esso classico o jazz (che spesso si irrigidisce proprio nel fluire ritmico) non dà mai abbastanza spazio al ritmo che può essere recuperato solamente a partire dal corpo, dal respiro, dalla condizione sensoriale di piacevolezza del suonare, dal lasciarsi suonare piuttosto che suonare o cercare il miglior effetto possibile.

Alla prossima

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.