Sguardo fisso e penetrante,
palpebre che sbattono raramente, spalle ben formate. Non c’è dubbio che Clint Eastwood abbia un taiheki frontale. La osei frontale è veloce, lo vedete da come estrae la pistola come lo vedete negli studi di Chopin o nelle sonate di Scarlatti.
Ma c’è un’altra velocità… Superiore perché interna, quasi una vibrazione, che proviene dall’interno e dal movimento centrale. Procede dal mondo affettivo e sessuale, quindi non ha niente a che vedere con quella metronomica, con quella di Czerny.
La velocità che vedete in Dustin Hoffman, di taiheki centrale, è la stessa che trovate nella musica di Mozart e quelli tra voi che hanno a cuore l’interpretazione della sua musica pianistica, non potranno che restare sconcertati da come una simile velocità interna sia difficile da rendere non solo sugli strumenti della sua epoca, ma anche sul moderno pianoforte.
Come il comportamento di una fiamma, che varia continuamente tra inferno e paradiso, gioia e angustia, serenità e disperazione…
Almeno fino a quando non ve ne renderete conto e chi ha una naturalezza simile (di questo ne parlo nei miei quaderni, quindi come materiale inedito ma concreto da attuare) possa tracciare un punto di riferimento nell’interpretazione o essere coerente nel suo essere diverso.
Continueremo…