In un litigio tra uomo e donna
secondo voi, quale voce prevale? Quella femminile naturalmente. Nell’Inno alla gioia Beethoven per far sentire chiaramente le voci maschili le fa… cantare da sole. In un’orchestra, quale sia l’organico il suono che prevale è quello… del flauto (e dell’ottavino).
Come può allora un povero pianista dei nostri giorni, con un super piano dai registri omogenei, far sentire il gioco di una fuga di Bach o la pluridimensionalità di un Notturno di Chopin?
Attivando la nostra consapevolezza come abbiamo già visto, ma soprattutto spostando la nostra attenzione lontano da dita e udito. A questo punto il pianista potrebbe non capirci più niente, soprattutto quello che sa ascoltarsi, che cerca un modo particolare di esprimersi. Infatti la contraddizione è solo apparente perché essere vittima dell’orecchio giudicante non è la stessa cosa che sapersi ascoltare. Significa solamente imparare a sedersi in una comoda poltrona e mettersi ad ascoltare il concerto del più meraviglioso pianista che esista: voi stessi.
Se l’argomento vi stimola, possiamo riparlarne a lezione di Piano. Qui da me a Jesi o online.
Alberto