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Il piacere e il rifiuto

la simpatia e l’antipatia si manifestano a livello spontaneo. Questo fenomento è per noi osservabile facilmente attraverso le Osei predominanti nella combinazione unica e irripetibile che definisce la totale unicità e irripetibilità di ciascun individuo.

La simpatia reciproca si produce in modo spontaneo quando le osei predominanti del taiheki di due individui sono rispettivamente:

  1. osei verticale e osei laterale o centrale
  2. osei frontale e osei laterale o centrale
  3. osei laterale e osei verticale o frontale, o rotatoria
  4. osei rotatoria e osei centrale o laterale
  5. osei centrale e osei verticale o frontale, o rotatoria.

Le antipatie reciproche si producono a livello spontaneo quando la osei predominante per taiheki è la stessa o rispettivamente:

  • osei verticale e osei rotatoria
  • osei frontale e osei rotatoria
  • osei laterale e osei centrale
  • osei centrale e osei laterale

Ed ora preparatevi a sbalordire perché tutto questo è visibile in ogni pianista nella scelta del repertorio, nei gusti personali, nelle sue difficoltà con determinati aspetti tecnici e… udite udite: dubbi nella scelta del paese dove andare a perfezionarsi!

Partiamo con il pianista franco cipriota Cyprien Katsaris. Dando un’occhiata alle immagini che lo ritraggono, possiamo osservare una bella predominanza della Osei laterale (lo vedrete porsi quasi sempre di lato o nel classico gesto tutto laterale di poggiare le dita sul mento, come quando siamo davanti ad una vetrina e siamo indecisi su cosa scegliere…)

Semplifico limitandomi alla sola osei laterale per un semplice scopo didattico e per darvi un esempio concreto su come orientarvi nell’osservazione, perché la realtà è di certo più complessa. Katsaris presenta infatti molta osei centrale (la sua passione per le trascrizioni, la totale dedizione allo studo del pianoforte), frontale (altrimenti non sarebbe un pianista!).

La osei laterale ha una simpatia spontanea per verticale o frontale o rotatorio, vediamole in dettaglio:

Verticale: Katsaris ha in repertorio e suona decisamente bene Bach, anche se ne rende solo l’aspetto verticale e non quello centrale (cosa che invece fanno Glenn Gould e David Fray), sua è forse la più strepitosa interpretazione del terzo concerto di Rachmaninov, altro autore dal taiheki decisamente verticale, come ho avuto più volte modo di dimostrare tra le pagine di questo magazine sempre innovativo. 🙂

Frontale: famose sono le masterclass che Katsaris ha tenuto in Giappone (terra di osei verticale!) sulle opere di Chopin, vi consiglio di andarvele a guardare tutte perché sono estremamente istruttive. Tutto questo non sarebbe possibile se non ci fossero “delle pile” interiori, come l’affinità e simpatia spontanea tra le osei. E ancora: se fosse il 150° della morte di Chopin e vi invitassero alla Carnagie Hall, voi come reagireste? Se avete anche voi un’ottima confidenza con il movimento frontale, potrete fare un memorabile concerto come il suo!

Rotatoria: Katsaris è diventato famoso per aver inciso e portato in concerto per primo l’integrale delle sinfonie di Beethoven nientemeno che nella trascrizione di Liszt, senza contare la sua trascrizione dell’Imperatore per piano solo!

Laterale: una osei così ben espressa permette a Katsaris di essere uno dei più grandi virtuosi mai esistiti (andate ad ascoltare la sua trascrizione della Toccata e fuga n re minore per convincervi), grande comunicatore, di grande gusto, con la passione per le trascrizioni e per le improvvisazioni in pubblico come facevano un tempo lo stesso Liszt e Chopin.

Veniamo alle antipatie.

Laterale (autori che hanno lo stesso taiheki predominante) e centrale. Meno frequentato e meno convincente Schubert ( come per Mozart li preferisce trascritti), di Schumann rende solo l’aspetto rotatorio, poco Scriabin e un Brahms “periferico” (la terza sonata o la sonata per due pianoforti…).

Che ve ne pare? Ed ora un compito non certo facile per i lettori contattatemi per farmi sapere cosa avete scoperto:

Glenn Gould amava Bach (Verticale e Centrale), non tollerava Beethoven (rotatorio), né Mozart (laterale e centrale), però li ha incisi… di Chopin neanche l’ombra (frontale e centrale), qual’è la sua osei predominante di taiheki?

Questo articolo piacerà meno agli amatori, sempre pronti a difendere con la spada i propri pianisti preferiti, perché dovrà arrendersi alla constatazione che i gusti personali sono chiaramente dettati da questa legge che in anteprima e per la prima volta trovate qua esposta e non da assoluti…

Questa antipatia naturale si può manifestare come blocco interpretativo relativo a quell’autore “non riesco a suonare Beethoven”, “non riesco ad approfondire Mozart” ma anche a livello di tecnica pianistica, la tecnica delle terze o la lettura a prima vista vengono bene solo se la osei laterale funziona bene, per fare un esempio. Può dar luogo a interpretazioni fantastiche in linea con la naturalezza dell’autore, ma anche contraddittorie, perché nascono da un contrasto o ne rendono un altro aspetto, a tutto vantaggio della creatività e permettendo il prolungarsi all’infinito della storia dell’interpretazione perché un giovane pianista di talento avrà sempre una sfumatura di osei che lo renderà unico e irripetibile e gli permetterà di vedere e interpretare sempre in modo diverso.

continueremo…

 

 

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.