Chi tra voi ha acquistato il mio recente
Quaderno di Tecnica Pianistica, dedicato alla lettura a prima vista, nel leggere questo articolo si troverà a casa propria e potrà avere un’esercitazione in più per le proprie proficue sperimentazioni di lettura alla tastiera del pianoforte.
Tutti gli altri, troveranno un interessante punto di vista per cominciare a comprendere questa innovativa prospettiva.
Stamattina, leggendo un po’ di studi di Philip Glass, mi sono improvvisamente reso conto di come la sua scrittura
- per il continuo e netto contrasto di dinamica
- il materiale sonoro in continua centrifugazione
sia da assimilare e da aggiungere a quella degli altri rotatori, Beethoven in testa.
La scrittura – una volta compresa nella sua logica essenziale – porta con sé anche la soluzione tecnica che ci permetterà di poter rendere velocemente e con soddisfazione questo fantastico e gratificante studio.
Trovate segnato con il colore del movimento rotatorio di torsione, il bicordo della sinistra che guida il movimento e l’articolazione utile per suonare Beethoven, cioè dividere le note a quattro a quattro, non lasciando la prima finché la quarta non sarà suonata.
A partire da questo punto e intensificandosi il pathos, l’energia si trasferisce alla zona dell’anulare della mano destra
Questa condizione è valida per impostare tutto lo studio