Devo conoscere l’armonia?
Quanto basta: altrimenti correte il rischio di giocare a scacchi. E’ invece più importante imparare a cogliere il fondo dell’armonia, quello che un tempo era chiamato il basso continuo.
Devo conoscere bene le scale e i modi?
Certamente, ma è il primo parametro: una totale attenzione alla melodia.
Che cosa dà il via all’improvvisazione?
La ripetizione: partendo da solo uno dei cinque parametri e standoci dentro finché non nascerà qualcosa…
Mentre improvviso mi viene in mente una forma o un accordo preciso, ma mi fermo perché non riesco a riprodurlo sulla tastiera.
E’ una riorganizzazione uditiva. I grandi compositori (a partire da Mozart) sentono la musica dentro le orecchie. Per altri può essere un problema: chi ha un taiheki laterale – non percepisce bene gli armonici acuti (come Brahms, che non aveva grandi doti di improvvisatore), o i suoni addirittura un tono sotto per chi ha un taiheki rotatorio. Una volta compreso che ciò che sta accadendo è buono perché è il corpo stesso ad entrare nel processo improvvisativo, rimangono due soluzioni:
- non interrompersi e andare avanti sapendo rinunciare a un’idea bella e soddisfacente
- fermarsi e cercare quell’accordo o forma precisa.