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Devo conoscere l’armonia?

Quanto basta: altrimenti correte il rischio di giocare a scacchi. E’ invece più importante imparare a cogliere il fondo dell’armonia, quello che un tempo era chiamato il basso continuo.

 Devo conoscere bene le scale e i modi?

Certamente, ma è il primo parametro: una totale attenzione alla melodia.

Che cosa dà il via all’improvvisazione?

La ripetizione: partendo da solo uno dei cinque parametri e standoci dentro finché non nascerà qualcosa…

Mentre improvviso mi viene in mente una forma o un accordo preciso, ma mi fermo perché non riesco a riprodurlo sulla tastiera.

E’ una riorganizzazione uditiva. I grandi compositori (a partire da Mozart) sentono la musica dentro le orecchie. Per altri può essere un problema: chi ha un taiheki laterale – non percepisce bene gli armonici acuti (come Brahms, che non aveva grandi doti di improvvisatore), o i suoni addirittura un tono sotto per chi ha un taiheki rotatorio. Una volta compreso che ciò che sta accadendo è buono perché è il corpo stesso ad entrare nel processo improvvisativo, rimangono due soluzioni:

  • non interrompersi e andare avanti sapendo rinunciare a un’idea bella e soddisfacente
  • fermarsi e cercare quell’accordo o forma precisa.

 

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.