Skip to main content

Porsi di fronte all’opera di Bach

significa essere di fronte a qualcosa di più grande di noi e misterioso. Esattamente come Charles Ives scrisse la Concord Sonate con la convinzione che l’incipit della Quinta di Beethoven contenesse un messaggio per l’Umanità, così il pianista dovrebbe partire con questo senso di esplorazione di nuovi confini più che armato di conoscenze o false sicurezze.

La mia ricerca con il Seitai – una sorta di scienza dell’intuizione –  rivela con facilità e chiarezza, nella struttura spontanea di Bach, la compresenza dei movimenti vitali verso l’alto e verso il basso e il dentro, condizione particolarissima e unica, il maggiormente assoluto e maggiormente intimo convivono nello stesso tempo, come il lettore può andare a cercare nei vari articoli dedicati a Bach e a questa sua incredibile unicità e che viene pienamente confermata da un ricercatore come Daniel Levy, l’autore di Eufonia il Suono della Vita e dalla passione per i numeri dello stesso Bach (il 14, il numero preferito di Bach è la somma delle lettere del cognome e l’ultimo numero scritto dell’Arte della Fuga).

Vi lascio ad ascoltare proprio Daniel Levy e ad interrogarvi su cosa vi appaia diverso nella sua interpretazione rispetto alle altre che conoscete.

A presto e alla prossima illuminazione o a lezione di piano, qui da me a Jesi o online

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.