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Interpretare significa connettersi

o connettere qualcosa di se stessi, significa personalizzare, significa rendere unico e ineguagliabile qualcosa. Significa… accettare che la tecnica non è tutto, ma è solo la metà del lavoro che deve fare un interprete. Una buona tecnica vi offre soltanto dei mezzi per potervi esprimere, ma sarà ciò che volete esprimere a semplificare la tecnica, a glorificarla, a farvi fare cose impossibili altrimenti.

Come gli armonici rappresentano il punto di passaggio tra il suono udibile e quello inaudito, interiore, così tutto il lavoro con i 5 movimenti di cui vi racconto da ormai molti anni, deve poter diventare per voi il punto di passaggio per conoscere l’altro lato che sta oltre la tecnica: la vostra vita Emozionale, fatta di un desiderio vitale, di bisogni, esattamente come quelli che in tempi più o meno lontani hanno vissuto gli autori che tanto amate suonare.

Inauguriamo dunque questo nuovo processo con Chopin, l’autore che ha dato il nome a questo mio magazine e ringrazio mia moglie Clara,  per la lunga chiacchierata che abbiamo fatto sull’argomento, la sua sensibilità e le sue intuizioni mi hanno aiutato infinitamente a schiarirmi le idee.

Chopin, come abbiamo visto in tanti altri articoli a cui vi rimando per approfondire, combina i tre movimenti vitali centrale, frontale e laterale, e abbiamo visto come questo pattern si riproduce in qualsiasi pezzo, breve o ampio che sia, scritto in giovane età o nella maturità.

Tuttavia cerchiamo di andare oltre e utilizzare l’osservazione dei 5 movimenti come ponte per andare oltre. Unitevi quindi a me ascoltando Chopin per la prima volta in un modo nuovo, mai realizzato prima… Cosa riuscite a scorgere nella sua musica, qual’è  il suo più grande bisogno e necessità vitali? Vi dico quello che ho trovato io:

  1. una grande utopia (il movimento centrale è assoluto);
  2. che però si frustra e cade nel dramma quando si scontra con la realtà (il movimento frontale, pragmatico);
  3. che tuttavia sarebbe possibile e realizzabile se soltanto lui solo lo volesse (movimento laterale, empatia).

Cercate ora un episodio parallelo nella vostra vita, nel quale non avete potuto realizzare un grande desiderio, o una importante storia d’amore perché… perché non avete voluto. Proiettate davanti a voi, su di un’immaginaria quarta parete, la situazione, il luogo, la persona, il tempo, se era mattino, o tarda notte, lo spazio, se eravate all’interno o fuori di casa, e tutto questo… prima di cominciare a suonare.

Connettetevi, voi e tutta la vostra tecnica pianistica e cominciate a suonare facendo passare questa storia attraverso la musica. Se ce l’avete sotto le dita, vogliamo provare con la prima Ballata? Altrimenti qualsiasi altro pezzo va bene: sarete sicuri di suonare Chopin.

All’ultimo concorso Chopin c’è stato un pianista che mi ha molto impressionato perché nel suo modo di suonare c’era qualcosa di nuovo che mi affascinava, ma che non riuscivo a mettere a fuoco. Ora posso capire anche perché: nonostante lo stress di un concorso, sembrava proprio che stesse facendo passare qualcosa da se stesso. Se volete sentirlo nella ballata potete andare a 7:03, altrimenti c’è il sesto studio dell’opera 10: una delle più belle interpretazioni che abbia mai ascoltato.

YouTube player

 

Ma non è tutto. Ogni volta che vi connettete, coglierete sfumature sempre diverse rendendo l’interpretazione una vera e propria esperienza che innesca un processo di maturazione che farà di voi interpreti significativi.

Chi vuole provare può pubblicare un video non pubblico su youtube, sarò felice di ascoltarvi e di darvi tutte le indicazioni che posso.

Alla prossima o a lezione di piano

Alberto

 

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.