L’istinto di un interprete ha sempre una logica naturale.
Chi ha sperimentato gli esercizi sui polpastrelli relativo alle tre posizioni per ogni polpastrello (centro e due lati esterni) si sarà reso conto sorprendendosi di come una differenza minima comporti una partecipazione e coordinazione dell’intero corpo completamente diversa. Per esempio, il centro del polpastrello del dito indice è il vero epicentro del movimento laterale, perfetto per far “cantare” il pianoforte.
Ma lo è anche il lato del polpastrello del medio che dà verso l’ndice, in modo un poco più interiorizzato, nonostante il suo perfetto centro sia l’epicentro della verticalità, il dito cue mette in “suadra” le scale, tanto per intenderci da pianisti.
Diventa quindi commovente e gratificante vedere tutto questo eseguito dal vivo, in questo caso dal grande A. B. Michelangeli.
Il talento di un interprete e la logica naturale del movimento coincidono, lo si sente anche dal “suono” che si produce.
continueremo…