Il grande pianista Jorge Bolet
ne ha fatto la sua cifra, il suo movimento caratteristico, come pure Valentina Lisitsa. Quasi tutti i pianisti lo fanno.
Piace, rilassa è una postura caratteristica al pianoforte, e in questo video tutorial scoprirete anche il perché.
Non solo
il sostegno delle braccia e il funzionamento delle dita è in qualche modo connesso con la cervicale 7 e dorsale 1 che, abbassando la testa si riposano, garantendo la continuità dell’esecuzione. Potrebbe essere utile ad esempio per eseguire il RACH3 che è molto digitale e lungo, e per questo considerato molto difficile dalla popolazione di pianisti che non ha la verticale tra le osei di taiheki.
Un’altra abitudine motoria dei pianisti, questa volta tipica prima di iniziare a suonare, è quella di concentrarsi alzando gli occhi al cielo. Ispirazione divina? No, attivazione della C6 che, essendo connessa al movimento centrale garantisce la possibilità di entrare dentro se stessi, appunto concentrarsi, agganciare la maturità che avete elaborato come artisti.
Provate da voi. Abbassate la testa e mettete la mano alla base del collo, sentirete due vertebre grandi, quella più in basso è la C7, l’altra è la C6. Chi tra voi ha un taiheki centrale sentirà più grande la seconda. Alzate la testa e sentirete la C6 scivolare in dentro verso il proprio luogo originale. Se abbassate la testa, la sentirete scacciare via.
Quindi il pianista abbassa la testa per mantenere un’energia ancorata alla realtà: quando e se la sua esecuzione prenderà il volo, potrà nuovamente alzare gli occhi al cielo.