Il Jazz è in realtà molto più strutturato
di quel che sembri, non lontano dagli schemi di improvvisazione Biedermeier, prima su tutti la meravigliosa op. 200 di Carl Czerny: L’arte di improvvisare resa all’intelligenza dei pianisti.  Una prova è che si può fare un arrangiamento di Bach senza cambiare una sola nota mentre rendere “jazzabile” Chopin è impossibile, a meno che non si voglia fare magre figure.Eppure… in questo video, il jazz trascende se stesso per portarci verso una delle anime segrete del pianoforte: quella conclusiva.