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Più che delle dita,

per trillare al pianoforte serve l’intervento dei muscoli lombricali. Non basta però sapere dove sono, non basta ricorrere alla propriocezione, ma occorre sperimentare quale movimento sia più conveniente per la loro attivazione. Se ponete un dito sotto il centro esatto del palmo dell’altra mano, troverete con facilità un movimento fluido e senza sforzo dell’intero braccio. Avrete anche la chiara percezione della loro tensione che si risolverà man mano solo insieme al movimento.

Lo potete vedere in questa dimostrazione pratica nel video realizzato durante una mia conferenza al Pozzoli Village.

Il trillo è il regno della “parte di mezzo”.

 

Piano Seitai

Provate a fare questo interessante esperimento, che più di una volta mi ha sorpreso, aprendo la porta a nuove intuizioni. Suonate un qualsiasi brano di Bach che abbia ornamentazioni, mantenendo l’attenzione solamente alla coordinazione verticale tra testa e polpastrelli. A un certo punto, vi verrà spontaneo ornamentare, addirittura sfuggendo a quelle proposte dai revisore se non state utilizzando un’edizione Urtext.

Come è possibile?

E’ la conferma a quanto vi ho detto: il trillo è coordinato sia a livello tecnico che fisico (i lombricali) al movimento laterale. Infatti il movimento laterale è quello che fa capolino per rigenerare quello verticale che state impegnando.

Del resto, se siete costretti a stare sull’attenti per un lungo periodo (verticale impegnato), la prima cosa che capita a chiunque, per ristorare la tensione, è quella di appoggiare il peso su una gamba! Da fuori, nessuno se ne accorge.

Potete allora andare alla tastiera e provare a “trillare”.

Il trillo è dunque sempre un ornamento “laterale”, e aggiunge graziosità al discorso musicale, fosse anche la seconda Sonata di Boulez.

Penso però che il test migliore per imparare a trillare sia questa variazione delle Brahms-Paganini:

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e a marzo 2017 il rivoluzionario e-book Seitai al pianoforte, disponibile su Amazon.