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Per chi non è velocissimo nella lettura

solo perché non si è ancora letto il mio quaderno sulla lettura a prima vista, può risultare utilissimo leggere o studiare un  pezzo molto lentamente. Fra l’altro si generano ricordi indimenticabili, quando – messe le dita per la prima volta su un pezzo – le prime armonie e i primi timbri ci avvolgono, e in seguito, quasi fosse un primo amore, non sappiamo più ritrovarli una volta che il pezzo è studiato e assimilato.

Per cui è lecito studiare lentamente purché

siano attivi e resi consapevoli i movimenti e soprattutto la duplice funzione del braccio.

Se si suona lentamente per paura di una figurazione complessa o per la presenza di salti, non sapere che solamente uno o due dita al massimo sono responsabili e guidano i movimenti trasversali della mano significa studiare lentamente per niente, perché la difficoltà tecnica (o il salto) che apparentemente sembra dominato a velocità lenta si ritrova come cerniera o toppa una volta automatizzata la velocità e soprattutto si confonde facilmente la muscolatura che serve per l’impostazione della mano con quella che permette il movimento trasversale lungo la tastiera (dannatamente ampia..).

Eseguire lentamente può diventare una possibilità creativa ed espressiva interessante, ricordo un’entusiasmante e coinvolgente finale della sonata op, 35 di Chopin eseguita da Carlo Levi Minzi quasi a velocità di lettura e Glenn Gould ne ha fatto una sua firma con il concerto in re minore di Brahms

e ripreso dal Pogorelich più maturo (esegue il primo movimento del secondo concerto di Rachmaninov nello stesso tempo in cui solitamente si esegue tutto il concerto!)

Se volete saperne di più contattatemi o ci sentiamo a lezione di piano

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.