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Solo per suonare gli accordi, e solo se è concretamente canalizzata energia emozionale o intensità espressiva.

Quella di dover allargare la mano è una delle credenze più dure a morire, insieme a quella del “passaggio” del pollice.

la mano funziona inseime alla velocitàL’idea di dover allargare la mano per eseguire lo studio op. 10 n. 1 di Chopin è come quella di dover allargare i binari del treno, visto che la carrozza è più larga…

Questo è ciò che vede un corridore di Formula 1 andando a forte velocità: la strada si restringe. Le dita nello studio di Chopin si muovono insieme alla velocità, la mano non solo non si allarga, anzi in molti passaggi si “restringe”.

 

In Brahms addirittura è contropruducente e limita il 99% della resa tecnica delle Brahms-Paganini.

Brahms pericolo mani larghe

Tenere “alzata” la zona del secondo dito fa fluire le seste ed andare verso la cadenza.

 

Due modi sani per allargare la mano.

L’arco si tende: utilizzare solo gli “estremi” ovvero la parte esterna di pollice e mignolo.

rach 2 allargare dagli e solo gli estremi

Rach 2, l’arco si tende, ma solo dagli “estremi”

 

La base delle dita.

allargare dall'interno

La mano, più che allargarsi, si “espande”.

Favolista negativo, buco nero del pianista che non osa “avere confidenza” con il proprio corpo, ecco da dove nasce la “credenza” di allargare la mano

da dove nasce la credenza

C. L. Hanon: il Pianista Virtuoso

 

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.