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E’ una sensazione che tutti avete provato,

vediamo di renderla consapevole. Ricordate di aver mai vissuto una sensazione di imbarazzo quando siete in un gruppo di persone che non conoscete (ad una festa, ad un corso ecc…)? E come improvvisamente l’imbarazzo, la timidezza, il bisogno di farsi notare o di misurarvi scompare per lasciare il posto a una sensazione di tranquillità, di comfort, di piacevolezza?

Se vi trovate in questa descrizione potete star certi che avete vissuto l’autoregolazione del bacino. Che si serra – la sensazione di difficoltà e imbarazzo iniziali – per gradatamente rilasciarsi.

Lo stesso accade al pianista durante una performance ed è tutto magnificamente riflesso nella posizione del polso che, per quanto lavoro tecnico o propriocettivo abbiate fatto non avrà mai la regolazione ottimale (quella che “definisce” la verticalità).

Il movimento da esercitare è quello centrale, quello verso il basso, per regolarizzare la postura e la performance.

Condizione ben diversa è quella dei pianisti in pieno processo creativo|interpretativo. Come potete vedere nell’immagine in evidenza dell’articolo dove vedete il polso basso di Krystian Zimmermann che vi da subito l’idea, senza neanche bisogno di ascoltarlo, di quanto sia profondamente immerso nella propria dimensione interiore, o quello alto che vedete di Igor Kamenz, l’ultimo dei pianisti virtuosi, in un momento di distensione.

Per cui, per gli amanti delle regole, per gli illuminati insegnanti di pianoforte del futuro, questa nuova legge naturale:

polso basso – bacino serrato

polso alto – bacino rilasciato.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.