Non so se vi è mai capitato, ma ci son pianisti che dopo pochi minuti che li ascolto mi fanno venire una gran voglia di mettermi a suonare.
Per pochi minuti ho quasi l’impressione di poterne imitare gli accenti e il movimento, mi scatenano un grande desiderio di suonare, accendono le braci di un grande desiderio vitale.
Non necessariamente sono tra i vostri pianisti preferiti, Ivo Pogorelich e Louis Lortie sono tra i miei preferiti, ma non mi fanno venir alcuna voglia di correre alla tastiera, Trifonov lo ammiro e mi sorprende sempre, per pochi minuti, perché devo correre al piano…
Perché?
C’è chi parla di ascolto mimetico, che in realtà è un’attitudine naturale, legata ad uno dei cinque movimenti vitali, quello rotatorio, ma pensando ai pianisti che mi scatenano questo particolare effetto, penso proprio che abbiano qualcosa che mi riguarda e che mi assomiglia e che quindi a livello organico e motorio riescono ad attivare qualcosa che mi può essere molto utile nella maturazione tecnica e interpretativa, oltre ad un’innegabile soddisfazione personale.
I miei? Daniil Trifonov, Jean-Ives Thibaudhet, Eduard Kunz.
Quali sono i vostri? Che cosa vi scatenano? Cosa avete in comune? Cosa vi fanno apprendere? Fatemelo sapere…