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E’ la ginnastica di Beethoven: quella di esercitare la tensione-distensione.

perfecta gymnasia

Vorrei portare la vostra attenzione su come ci sono pianisti che per naturalezza attivano di più il movimento avanti canalizzando la loro energia motoria ed energetica. Hanno a loro disposizione una ginnastica perfetta: l’opera pianistica di Beethoven.

La predominanza frontale crea un accumulo tale di energia (basti pensare a un bambino tenuto in casa in una giornata di pioggia) che può scaricarla solo in questo modo. Ecco quindi che Beethoven, può prestarsi bene ad ottimizzare facilmente e velocemente il tenere energetico del pianista frontale.

Ecco perché ho scelto in apertura Alexis Weissenberg e continuo con Stephen Hough: entrambi hanno una spiccata tendenza avanti che si riflette in un ottimo pianismo purché… possano scaricare la tensione accumulata.

Pensare per agire, bisogno di agire, calcolare fin nei minimi dettagli, perfetto per un pianista: è difficile pensare che Indiana Jones è un “frontale” calcolatore che finalmente dissipa la sua energia con l’avventura…

Questo non toglie niente a quanto ho già detto su Beethoven. Aggiunge solamente come viene visto e sentito da una particolare naturalezza: quella frontale.

Per comprendere ancora meglio, facciamo un esempio di contrasto.

Claudio Arrau ha tutt’altra sensibilità corporea, (vedi): sentirete come manchi completamente la sensazione di tensione-distensione che contraddistingue il modo di suonare di Weissenberg, quanto appaia invece una lunghissima onda (come un abbraccio), che ciclicamente si riempie e a si svuota. La sensazione è di continuità, un tutt’uno, matematicamente dalla prima nota all’ultima.

Quello che segue vi aiuterà a sfuggire alla prigione dei gusti personali. Stephen Hough – al pari di Weissenberg – ha una spiccata tendenza frontale. Lo vedete dall’attivazione sempre evidente della parte muscolare delle dita, e dalla postura eretta, ma come se dovesse spostarsi in avanti.  Brahms non ha assolutamente niente di frontale ed ecco che nel video seguente ascolterete un’esecuzione – vi piaccia o non vi piaccia – che non ha niente a che vedere con l’Amburghese.

Allora… perfecta gymnasia!

Quasi avesse letto l’articolo ecco nuovamente Stephen Hough alle prese con Beethoven e il proprio gioco personale di tensione-distensione. E sarà proprio questo che cercherà di passare all’allievo per tutta la durata del filmato: tendere e distendere!

Riconsiderare l’interpretazione unendola alla propria unicità e sensibilità è la via maestra per apprendere ed esprimersi e risulta la modalità più gratificante e coerente.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.