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come suonare lo studio OceanOsservate questo cavallo in corsa: il movimento in avanti è dato dalle zampe anteriori, quelle posteriori, accolgono il movimento e permettono a quelle davanti di detendersi. Le zampe posteriori, pur contribuendo in modo determinante alla corsa dell’animale, hanno un funzionamento “passivo”.

Il pianista che vuole penetrare in profondità lo studio op, 25 n. 12, e tuffarsi nell’ “Ocean”, dovrà attivare questo secondo movimento: frontale – .

Lo rende possibile concretamente la parte ventrale (quella davanti) del petto, il pettorale maggiore e minore che sono strutturati a livello spontaneo per “muoversi” avanti in modo retto (lo potete sperimentare anche ora alla tastiera).

Il collegamento preferenziale con le braccia è dato dalla direttrice dei tessuti che portano al pollice.

Scoprirete un nuovo modo di suonare questo studio, assolutamente gratificante e personale. Avrete voglia di non mettere il pedale, per esempio il pollice canterà in totale autonomia, il vostro stesso corpo entrerà in una piacevole trance, la stessa con cui suonava Chopin!

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.