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Vediamo insieme l’organizzazione spontanea delle braccia e delle dita, vista in un’ottica di coordinazione vitale, allo stesso tempo fisica, psichica, motoria, biologica ed energetica.

Regione f-e medulare della osei verticale

Si  forma secondo la stessa regione della CVP come strumento della spontanea psiche contemplativa inseparabile dal movimento spontaneo verticale, attività elusivamente cerebrale che rappresenta l’intelligenza cellulare delle cellule I-II, cellule che abbondano nelle punta delle dita:

zona centrale braccio-mano che va al dito 3, come se fosse l’asse medulare (assente in braccia e gambe), coinvolgendo la punta di tutte le dita (dove abbondano le cellule I-II) e muovendole in modo uniforme attraverso il controllo delle dita 1, 3 e 5. Per fare questo fa conto dell’aiuto della regione f-e periferica, però con un utilizzo esclusivamente nervoso (il classico tamburellare con le dita quando si è agitati).

La utilizziamo insieme a testa e collo eretti in maniera statica:

Scrivere con un perfetto controllo-organizzazione del pensiero, da ogni dito fino alla punta della penna o del pennello. I non vedenti sostituiscono gli occhi (formati dalle cellule I-II) con la punta delle dita. Dopo uno shock, la testa sale, la cintura perde forza, ci mettiamo in punta di piedi e tutte le dita della mano si stirano. Restare fermi. Pregare con le mani giunte davanti al volto, toccandosi solo con la punta delle dita molto protese. Mostrare una peculiare eleganza esclusivamente umana come nel caso del balletto classico europeo. Tracciare una linea retta sulla sabbia in spiaggia. In cucina, provare il sapore di quello che si sta cucinando. Il direttore d’orchestra che alza le mani prima di iniziare a dirigere…”

tutta l’opera per tastiera di Bach, Czerny solo se avete questo spirito:


nella sua massima evoluzione e grazie al Professor Chopin: studio op. 10 n. 4, ma anche… udite udite, Rachmaninov. Il tempo mi darà ragione.

Regione f-e periferica della osei frontale

Si forma secondo le stesse regioni della CVP, come il sistema motorio delle membra (più del 90% dei suoi muscoli sono flesso-estensori) e come strumento della spontanea mente pragmatica inseparabile dal movimento spontaneo frontale, che rappresenta l’intelligenza delle cellule V-VI:

zona + esterna del mano-braccio, che va al dito 5, e zona – interna, che va al dito 1, implicando tutta la mano e tutte le dita e utilizzandoli in modo equanime sotto il controllo delle dita 1 e 5, appoggiandosi al 3. In modo simile alla regione f-e medulare, ma con un uso muscolare;

La usiamo unitamente alle spalle che si alzano e proiettano in avanti in modo dinamico:

Dare impulso all’azione di correre. Maneggiare qualsiasi cosa a livello pratico. Spingere frontalmente qualcosa senza necessità di molta forza. Il vigile, dirigendo il traffico in un incrocio. Dare indicazioni stradali o una direzione a qualcuno con il dito 2 stirato e fermo e muscolarmente in avanti, facendo in modo che questo dito sia il protagonista sotto il controllo del dito 1, collocato fissamente sotto il dito 3 (o dita 3-5). Utilizzare la mano come fosse un coltello, tagliando un pezzo di pane o qualsiasi altra cosa. Tracciare una linea retta e profonda sulla sabbia della spiaggia o lanciare a qualcuno una manciata di sabbia. In cucina, il fare qualsiasi cosa praticamente. Il direttore di orchestra quando esige dai musicisti una maggior velocità o incalzare ritmico…”

Clementi, in questa direzione è stato un vero e proprio precursore, la toccata di Paradisi, il primo pezzo “frontale” della storia, perché solo eseguito al piano da l’idea di “movimento”, al clavicembalo no. Tutta l’opera pianistica di Liszt, scale e arpeggi, la mitica tecnica delle ottave, e delle note ribattute. La cartina di tornasole del Professor Chopin: studio op. 10 nr. 1. Tutti i brani in doppie note (toccata di Schumann, studio op. 10 nr.7 ecc.)

Regione bilaterale periferica della osei laterale

Si forma secondo la medesima regione della CVP come lo strumento della spontanea mente emozionale, inseparabile dal movimento spontaneo laterale, che rappresenta l’intelligenza delle cellule III-IV:

zona + di ciascun mano-braccio, che va al dito 2, e zona – interna di ciascun mano-braccio, che va al lato del dito 3;

La usiamo, unita alla CVP che oscilla lateralmente in modo dinamico:

Portare alla bocca il cibo o un dolce. Questo medesimo utilizzo (che portiamo alla mandibola o alla mascella) quando siamo indecisi su cosa comprare o cosa mangiare, di fronte ad una vetrina piena di cose o davanti al menù di un ristorante. Coprirsi il volto con le mani quando si piange. La tipica rappresentazione pittorica della vergine Maria, con la mano posta nel mezzo del petto; la stessa posizione mano-braccio del cantante quando desidera esprimere molti sentimenti. Nel truccarsi. Grattarsi dove prude. Fare il solletico. Sulla spiaggia cancellare la linea retta o spianare la sabbia. In cucina, impiattare per fare una bella presentazione. Il direttore d’orchestra quando insinua agli orchestrali che si ascoltino meglio tra di loro…

scale per terze, Debussy e Schubert (+) Debussy per le sfumature di suono, Schubert per le sfumature di tocco, Brahms (–) per la densità e la ricerca dei suoni acuti, Prokofiev insieme al movimento rotatorio, il Professor Chopin consiglia, per capirci qualcosa: studio op. 10 nr. 2.

Regione circolare periferica della osei rotatoria

Si forma seguendo la medesima regione della CVP come strumento della spontanea mente competitiva e conclusiva inseparabile dal movimento spontaneo rotatorio o di torsione, che rappresenta l’intelligenza delle cellule VII-VIII:

zona + esterna a ciascun mano-braccio, che va al dito 4, e zona – interna, che va al lato prossimo del 5;

La usiamo insieme alla cintura che si torce in modo dinamico:

Serrare il pugno. Dare un pugno sulla tavola. Maneggiare una spada o un martello pesante. Appendersi ad una parete con la mano. Spingere una macchina che non parte, tenendo un piede in avanti e un altro dietro. Appoggiare l’altra mano sul tavolo, nello scrivere. Aprire un barattolo indurito. Prendere un sigaro e tenerlo tra le dita 3 e 4 o 4 e 5 (non tra il 2 e 3). Svitare qualcosa con molta forza; lotta di braccia e mani. Sulla spiaggia raccogliere molta sabbia con una mano verso di noi per costuire qualcosa. In cucina, con una sola mano, rovesciare una grossa frittata dalla padella al piatto. Il direttore d’orchestra quando esige dagli orchestrali una gran forza contundente…

pezzi molto ritmati (jazz), scale per seste, suonare fortissimo, tutta l’opera pianistica di Beethoven, Prokofiev con movimento bilaterale, il Professor Chopin vi accompagna per mano a capire il movimento rotatorio nell’inizio della Sonata op 35, il controllo auditivo, la capacità di autoascolto per regolarsi in sala da concerto o in sala di registrazione.

Regione circolare medulare della osei centrale

Si forma secondo la stessa regione della CVP come strumento della spontanea mente affettiva e assoluta inseparabile dal movimento centrale, che rappresenta l’intelligenza cellulare delle cellule IX-X. È quasi la medesima regione circolare periferica, però usata da entrambi lati contemporaneamente, dal nostro centro:

zona – esterna del mano-braccio, che va al dito 4, e zona + interna, che va al lato prossimo al 5;

La usiamo unita ai fianchi che si aprono e chiudono in maniera statica:

Abbracciare qualcuno (azione +), aprendo prima le braccia (azione – ). Pregare con le mani giunte davanti al viso, toccando le parti più carnose. Prendere in braccio un neonato, accudire un anziano debole, sostenere un malato. Trattare con la massima delicatezza una preziosa opera artigianale pesante. Prendere acqua dal torrente con entrambe le mani, sentendovi il centro della Terra e la gran forza dell’Universo. Soffrendo al massimo, abbassare la testa e coprirsi il viso con entrambe le mani. Sulla spiaggia, portare verso di noi una gran quantità di sabbia con entrambe le mani. In cucina, sostenere con entrambe le mani una pentola molto pesante. Il direttore d’orchestra quando chiede ai musicisti una maggior concentrazione-interiorizzazione-profondità espressiva…

 

suonare legato, alla massima velocità possibile, l’opera pianistica di Mozart, Scriabin (–), Mozart per cogliere l’impulso sonoro negli spazi vuoti, Scriabin la densità, Schumann (+), per tenere insieme la dispersione anche tra tempo interno ed effettivo. Il professor F. F. Chopin vi consiglia lo studio op. 10 nr. 6 (densità), op. 25 nr. 7 (spazi vuoti) lo studio per il Metodo dei metodi in La bemolle. Se avete la verve dell’innovatore, il finale della Sonata op. 35.

Qualsiasi persona può comprovare tutta questa esposizione testuale sperimentalmente, realizzando una semplice pratica di osservazione (pertanto la più basica), come quelle che si realizzano nei seminari di introduzione al Seitai.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e a marzo 2017 il rivoluzionario e-book Seitai al pianoforte, disponibile su Amazon.