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la mano del pianista ha sei dita

Quando scrissi il mio Non Manuale aggiunsi un’ appendice: Lo zen e l’arte di suonare gli studi di Chopin. Un insieme di intuizioni che – come tutte le intuizioni – viaggiano indisturbate finché è la conferma stessa a trovarle.

Accade con lo studio op. 25 n. 11 per il quale scrissi: Immagina di avere 12 dita, confermata da questa frase di Chopin che da il titolo al post.

le sei dita sono 1,2,3 e 3,4,5.

Dentro questa frase troviamo criptata la funzione naturale della mano. Il 3, dalla duplice funzione, statica e dinamica. E c’è dentro la consapevolezza della contiguità tra dito 2 e 3.

Mi fa pensare alla storia sufi della divisione dei 17 cammelli: metà al primogenito, un terzo al secondogenito, un nono al terzogenito. Aggiungendo un cammello, la divisione è possibile, e il diciottesimo cammello può tornare nella stalla: 9,6,2.

E’ naturale quindi che la mano del pianista abbia sei dita. Utilizzatele – per esempio – per suonare lo studio op. 25 n. 11.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.