Marc Andrè Hamelin
oltre ad essere un grande virtuoso e un pianista che ha in repertorio musica dimenticata anche perché di estrema difficoltà (gli Studi sopra gli studi di Chopin di Leopold Godowski, il concerto di Busoni, Alkan ecc.), è anche un autore e trascrittore interessante, che ci aiuta a riflettere sul pianismo e soprattutto, sulle radici del virtuosismo, un tema interessante su cui sto da tempo investigando.
In questa sua trascrizione mette insieme nientemeno che tre studi di Chopin!
Però per i lettori che seguono il mio pensiero faccio notare una cosa interessante: i tre studi scelti – Hamelin infatti mescola in modo gustosissimo l’op. 10 n. 2 con il 4 e 11 dell’op. 25 – sono tutti e tre accomunati dall’attivazione della coordinazione laterale.
Questa è anche la dimostrazione che il puro istinto creativo conosce le segrete e rigorose regole che in questo magazine e nell mie pubblicazioni mi sforzo di rendere pubbliche e condivisibili.
Ecco tutti gli studi “laterali” di Chopin
Coordinazione laterale (gravità sempre a destra):
Op. 10 n.: 2, 5, 8, 10; op. 25: 2, 4, 6, 9, 11;
La combinazione con studi che abbiano un’altra logica della mano – non lo dico io ma Hamelin – risulta impossibile.
Lo studio Op. 25 n° 4 poi, si presta alla celia, confermando la naturalezza laterale, gioiosa ed emozionale, come testimonia questo “incidente diplomatico” accaduto in televisione al pianista Francois-Renè Duchable.