Contrariamente a quanto comunemente si pensa, il pianista più è grande e più sa far funzionare le proprie mani in modo rigorosamente semplice ed essenziale. E soprattutto perfettamente coordinate al proprio essere.
Se chiudete i fianchi (portando tutto il vostro corpo verso il basso), tutto si chiude, se aprite i fianchi tutto si apre. Pensate che non accada niente alle vostre mani? Vi sbagliate. Seguiranno in tutto e per tutto fedelmente il movimento centrale (lo stesso dell’abbraccio) e tenderanno ad articolare dalla loro radice, capitanate dalla parte interna dei mignoli di entrambe le mani.
Qua sotto un esempio eclatante di un pianista famoso per “accarezzare” la tastiera (abbiate pazienza, è un filmato storico e lo vedete suonare alla fine del breve filmato) che non a caso diceva:
Il miglior esercizio per il pianista? Mungere!
Nel suo caso si tratta di una conformazione di “serie”, ma che potete ritrovare in pianisti “centrali” come Igor Kamenz, Vitaly Margulis, Ivo Pogorelich.
Come esercitare in modo facile e concreto un movimento simile di coordinazione?
Il Movimento Centrale è caratteristica nazionale dei pianisti russi, che abbiano questo movimento di “fabbrica” o meno. La pianista Valentina Lisitsa, trovatasi a provare lo strumento prima del concerto senza panchetto, non trova niente di più naturale che… accucciarsi! Non ce lo vedo un pianista di altra nazionalità a fare lo stesso…
Tra i pianisti che hanno questo movimento di fabbrica devo distinguere tra quelli il cui bacino tende a “chiudere” e quelli il cui bacino tende ad “aprire”. Veri e propri colossi dal suono monumentale e gli unici che pesino il braccio veramente. Eccone uno…
Che percezione interna ha un pianista con una simile conformazione connaturata? Il suono e il silenzio si fondono e la musica viene percepita come un’onda unica dall’inizio alla fine.
