Punto cruciale e spesso sottovalutato,
condizione imprescindibile per avere un braccio pianistico rilassato e ben pesato. Varie le cause che portano al suo irrigidimento, che però esulano da un magazine pianistico. Quello che è certo che il timore di sbagliare note e l’ansia da prestazione, più caratteristiche del pianista che di qualsiasi altro strumentista, concorrono, senza che uno se ne renda conto all’irrigidimento di questa parte cruciale.
Poiché in questa articolazione convergono vari muscoli, quando sono tesi creano degli “angoli” indesiderati che compromettono e sfalsano qualsiasi impostazione delle mani; con questo esercizio rilassere i muscoli tesi ripristinando l’articolazione della spalla. Se pensate di avere questa tensione, o la osservate in un vostro allievo, questo esercizio fa per voi.
- In piedi o inginocchiati su un comodo cuscino. La mano a pugno senza serrare, il pollice libero;
- Così come siete sollevate l’avambraccio e stirate il pollice fino a toccare la spalla;
- mantenete il pollice in quella posizione e alzate il gomito fino a dove riuscite;
- una volta trovata la massima altezza possibile, aprite lentamente il braccio in fuori, allungandolo e tendendolo verso l’alto e mantenendo un angolo che crei la maggior tensione nell’articolazione della spalla;
- contemporaneamente aprite le dita ad una ad una, cominciando dall’indice;
- ruotate in senso orario e antiorario il braccio, usando la spalla come angolo di rotazione, individuando la posizione in cui si concentra maggiormente nell’articolazione della spalla;
- in questa posizione di forza che avete individuato, allungate il braccio per tendere la spalla contratta, una volta raggiunta la massima tensione, rilasciate tutto d’un colpo;
- allungate di nuovo il braccio, formando lo stesso angolo nuovamente, e portatelo verso il basso tenendolo dietro il corpo.
Se durante questo movimento all’indietro sentite ancora tensioni o il movimento bloccato, ripetete il punto 7.
