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Al momento l’ho visto fare solo da Igor Kamenz.

Il gesto istintivo di portare in avanti le labbra. Ma anche da molti bambini quando sono molto concentrati nel loro gioco. I cantanti lo fanno per “cavare” più suono possibile.

A che serve?

Ad attivare al massimo grado l’orecchio creando un canale privilegiato energizzante incrementando in modo istantaneo la capacità di autoascoltarsi per rendere intensa l’interpretazione, ma lieve l’esecuzione e la performance concertistica.

Guardate in questo estratto

  1. come si fa
  2. quando viene utilizzata
  3. che grande intensità di suono corrisponde (bypassando a piè pari la pessima qualità del video).

Una conoscenza questa, infinitamente utile per il pianista avanzato che si trova a misurarsi spesso e volentieri in sala da concerto. Lo stesso Kamenz, quando lo seguii dal vivo in un concorso, dove tutti gli altri pianisti provavano la tastiera nei passaggi più difficili, l’ho visto e sentito “saggiare” l’acustica in questo modo con i primi 4 accordi della 110 di Beethoven…

Provatelo, scoprirete delle cose interessantissime e avrete un meccanismo naturale al vostro servizio in qualsiasi momento. Fatemi sapere.

Alberto

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e a marzo 2017 il rivoluzionario e-book Seitai al pianoforte, disponibile su Amazon.