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Con i preludi del primo libro

di Preludi e fughe di Bach si prendono tre pianisti con una fava:

  1. Il principiante perché la raccolta dei preludi rappresenta il più fantastico ABC per imparare a suonare il pianoforte;
  2. lo studente avanzato – soprattutto quello del compimento medio – che si trova a tu per tu con questo repertorio;
  3. il concertista di giro che prima o poi non resiste alla tentazione di portare Bach in concerto.

Dopo aver provato più volte, cercando diversi approcci motori utilizzando i 5 movimenti, mi sono reso conto che per leggere questo studio e renderlo con efficacia nonché trovare la giusta via per collegare la fuga (che è la grande scommessa di questi pezzi, almeno per il concertista) ho dovuto mettermi nei panni di Ravel e cercare solamente gli estremi, attivandoli, definendoli, finché non mi è apparsa (e apparirà anche a voi) un’articolazione scorrevole fluida ma allo stesso tempo distante e contemplativa.

Cercate gli estremi, ovunque siano, andando a istinto

alla fine comprenderete il perché di questa scelta…

Come attaccare la fuga

Cercando gli estremi nel preludio si libera della materia

la stessa che utilizzerete per attaccare la fuga.

Se mantenete questa materia, come suggerisce Andras Schiff alla fine di questo articolo, come un serpente che si muove senza capo né coda, gli estremi riappariranno, come per un magico incanto

generando tutto l’intreccio contrappuntistico con un’apoteosi gloriosa.

.E se volete ricollegarvi a quanto ho scritto su come realizzare l’ornamentazione bachiana, questo è il punto perfetto di “scarica”.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.