Colombo indica l’America…
Dov’è l’America?
Chi acquista i tre fascicoli di Tecnica Pianistica insieme, oltre al prezzo scontato, trova un curioso allegato intitolato “Che pianista sei?”.
Questo testo unico nel suo genere analizza quale osei prevalga (per condizionamento genetico) nella nostra struttura spontanea, rendendoci unici e irripetibili, cosa fondamentale per un pianista, alle prese con doversi distinguere, trovare la propria originalitò, lasciare una traccia…
L’atto di indicare, per esempio,
se l’indice si stira in modo deciso e vigoroso, come vedete fare in questa immagine del grande regista russo Andreij Tarkovski, significa che avete la Osei frontale – Verticale nel taiheki.[/vc_message][vc_empty_space][vc_single_image image=”5224″ img_size=”full”][vc_empty_space]
Questo, aspetto, più o meno come un seme, genererà – senza che ve ne rendiate conto – tutta un serie di aspetti come:
- la scelta del repertorio,
- pregi o difficoltà tecnica,
- modalità di gestire lo stress da palcoscenico
che possono essere affrontate più serenamente semplicemente… sapendo che esiste.
Una conoscenza unica e ineguagliabile, che nessun metodo o insegnamento potrà mai darvi.
Qual’è l’utilità pratica?
Riconoscere a colpo sicuro, la nostra attitudine personale, imparando a gestirla. Un pianista che abbia la Osei frontale nel Taiheki, sarà un ottimo tecnico (Trifonov, Weissenberg, Hough), ma non un virtuoso (Volodos, Hamelin), troverà un grande piacere digitale nel suonare Beethoven, riuscirà negli Studi, meno nelle mazurche quando affronterà Chopin, gli costerà più Bach che Liszt, sarà più a rischio di tendiniti che un altro pianista ecc.
Potrà avviare un cammino di autoregolazione personale per esaltare ciò che è proprio e integrare ciò che manca. I pianisti “storici”, quelli che amiamo ascoltare hanno fatto proprio questo processo…