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A partire da un’intuizione geniale (vi consiglio di vedere questo film per capire qualcosa su Beethoven), Sergio Baricco in realtà racconta la verità. La verità è scomoda, ma non svilisce il mito, bensì ne chiarisce l’origine e permette di “liberare” il mitizzato: nel caso di Beethoven la sua ricerca della “bellezza” nelle ultime opere.

 
Prima di incontrare questo film avevo già la chiara percezione che la musica di Beethoven avesse la tendenza a “invecchiare” e che opera dell’esecutore, inconscia naturalmente, fosse quella di ringiovanirlo per adattarlo ai tempi che cambiano; il film di Baricco mi ha dato una mano a vedere chiaramente tutto questo processo.
 
Pianisticamente parlando, non sento quasi mai la prevalenza della mano sinistra sulla destra e la pulsione ritmica (“vista” dalla osei rotatoria) spesso non fa da ordinatore;
 

ma non sono io a dirlo: se osservate i ritratti di Beethoven lo vedrete quasi sempre “ruotato verso destra”; in tali condizioni posturali la sinistra non può non avere più forza (e che forza, quella di Beethoven!). Se lo provate sentirete organizzarsi meglio  tutto il fluire pianistico (l’ho sentito fare al momento solo da Schnabel e dalla pianista del video che segue nella dimostrazione all’allievo); far partire inoltre la propria esplorazione e il proprio studio avendo come punto di riferimento le caratteristiche proprie dell’Autore la vi permetterà di scoprire cose sempre più interessanti…

 

l’intuizione dell’assenza di tempo, per esempio, sempre legata alla torsione: se fate girare con forza una trottola, questa starà in piedi e parrà immobile; il gesto iniziale invece, con cui Maria Joao Pires richiama l’attenzione e la presenza dell’allievo, è un gesto centrale. 
 
La percezione auditiva (ci vuole forza per sostenere la pressione acustica) è intimamente connessa alla osei rotatoria e questo forse ci spiega la sordità di Beethoven, ma ancora più importante è capire il suo desiderio vitale  (tensione A) di lottare… ma troverete tutti i chiarimenti nel film di Sergio Baricco: “Lezione 21”.
zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.