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La conoscenza delle 3 regioni (vedi mappa), ci aiuta immensamente nel fraseggio pianistico, orientandoci con passo sicuro verso un’interpretazione che sappia rispettare la naturalezza dell’autore. E’ un tipo di conoscenza che ci può aiutare anche in qualcosa di più semplice, ad esempio come eseguire correttamente le acciaccature, da quella celebre con cui inizia la sonata in la minore di Mozart a quelle di Chopin.

Su quella di Mozart, fra l’altro sono stati scritti fiumi di parole. Mozart, osei di taiheki centrale e laterale, orbita tutto il pianismo nelle zone “penultime“, così l’acciaccatura va eseguita immediatamente prima. Provatelo e sentirete come “funziona”.

Chopin, all’opposto, si fraseggia e costruisce negli estremi, quindi le acciaccature si eseguono esattamente sul tempo. Capirete quindi come il geniale polacco, reale epicentro del pianismo moderno, possa permettersi di realizzare un ostudio “per le acciaccature”.

C’entra anche una nuova funzione del dito 2, ma ne parleremo un’altra volta.

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e a marzo 2017 il rivoluzionario e-book Seitai al pianoforte, disponibile su Amazon.