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Ho letto ultimamente un articolo dove si consiglia di non usare il pedale per ottimizzare la tecnica: un ottimo consiglio…

ma di certo non nuovo, perché lo predicava Chopin (quando leggerete il mio nuovo libro vedrete anche perché potete fidarvi). Lo stesso Chopin non utilizzava neanche ai suoi tempi neonato doppio scappamento, per ottimizzare il “tocco”.

Personalmente, credo nel principio sano della capacità di autoregolazione del pianista stesso. Ne ho conosciuti molti che il pedale non lo utilizzano neanche se le glielo consigliano, ma altri (me compreso) che amano l’una corda del coda ecc.

Il rischio che corre chi segnala questi consigli è ancora una volta quello di creare dogmi o dictat, la realtà non è mai così.

Il pedale è l’anima del pianoforte e – mi rivolgo ai pianisti maschi – cosa preferite: una bella donna nuda o il vedo non vedo di un pazzesco negligè?

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.