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La tecnica è quel processo laborioso e vano che tenta e pretende di adattare un funzionamento della mano naturale ma sconosciuto, ai diversi strumenti.  Si parlerà quindi di tecnica pianistica, clavicembalistica, violinistica ecc.

Vediamo in questo articolo come configurare una mano pianistica. La premessa necessaria è che suonare il pianoforte non è cosa che riguardi solo braccia, mani e dita, ma un congiunto. Altrimenti è come considerare che di una macchina a guidare sia solamente il volante, al posto di un congiunto, incluso il guidatore (il pianista) e la strada da percorrere (il repertorio).

Bach, Rachmaninov e il buon Czerny si suonano con due dita

Pollice e mignolo, ma solo il polpastrello, tenendo ben in conto che…

La linea del terzo dito è immobile. Nelle braccia l’asse – rappresentato nel corpo da colonna vertebrale e midollo spinale – è inesistente, ma ne fa le vedi la linea del terzo dito.

Avete letto bene… Solo due dita!

Per Chopin, Liszt e il sottovalutato Clementi

pollice e mignolo si utilizzano dal bordo esterno, la linea del terzo dito diventa attiva. E le altre dita? Funzionano in automatico, allo stesso modo in cui, quando fate una curva in macchina, non vi preoccupate di cosa fa il motore o il cambio…

Ma il meglio deve ancora venire.

La mano si configura anche con un solo dito, come nei casi seguenti:

Schubert, Debussy e Brahms si suonano configurando e attivando la parte di mezzo della mano, a partire dall’esatto centro del palmo (dove risiedono i muscoli lombricali) e tenendo un poco alzata tutta la zona dell’indice.

Mozart, Scriabin e Schumann si suonano configurando la mano a partire dalla parte interna del mignolo di entrambe le mani. Beethoven l’anulare della mano sinistra.

In questo semplice modo configurate la mano pianistica, senza alcun bisogno di artifici. Scoprirete che le vostre mani avranno una configurazione di fabbrica, che vi permetterà di trovare semplice un certo repertorio e impossibile un altro, così come troverete semplici certi aspetti tecnici, incomprensibili altri. Vi renderete anche conto che un eventuale “coagulo” impedisca alla vostra mano di configurarsi, ma ve ne renderete conto in modo preciso e inconfutabile. Dovrete solo aspettare che si “scongeli”.

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e a marzo 2017 il rivoluzionario e-book Seitai al pianoforte, disponibile su Amazon.