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Che bravo pianista, Leonardo Pierdomenico,

soprattutto un giovane che sa essere totalmente conforme a se stesso. Doppia bravura! Nel mio ebook Seitai al pianoforte trovate un esercizio curioso, tanto importante quanto discretamente nascosto, che permetterà a chiunque lo desideri di compiere il passo più importante verso la propria carriera pianistica: quello di essere conforme e fedele a se stesso.

Nel mio quaderno riassuntivo che contiene l’inserto intitolato Che pianista sei?, approfondisco in modo esponenziale e concreto questo aspetto fondamentale che voglio per un attimo discutere con voi grazie a questo straordinario pianista italiano Leonardo Pierdomenico.

Chopin ha tre anime, la frontale (tanto ne ho parlato, per chi è abituato ai miei scritti), la laterale e la centrale. Contemporaneamente, con un grado di fusione tale da sembrare una pennellata di Caravaggio.

Leonardo Pierdomenico riesce a farvi vedere, isolandola, quella centrale, ovvero la dimensione assoluta, affettiva del geniale compositore e pianista polacco.

Perché?

Perché è la sua, quella che gli appartiene. Intanto ascoltate cosa vuol dire interpretare una delle tre anime di Chopin passandola per la propria…

Andiamo a cercare conferme. Vediamo quindi Leonardo (chiedo scusa, il Maestro Pierdomenico) alle prese con un autore che del movimento vitale e intelligente centrale è totalmente permeato. Alexandr Scriabin.

Come troverete in Seitai al pianoforte, il movimento centrale è statico, e coordinato al resto del corpo e alla sua manifestazione psichico mentale a partire dalla parte interna di entrambi i mignoli.

Preparatevi a sbalordire, almeno quelli che (come me) hanno provato a leggere lo studio op. 42 n. 5 di Scriabin, perché le mani di Leonardo sono… immobili. Incredibile, a meno che non cominciate a conoscere in che modo superbo e rigoroso funzioni il movimento vitale.

I più curiosi o gli insegnanti di pianoforte, ora saranno curiosi di sapere se tutto questo è in qualche modo… visibile.

Vi accontento subito. Lo potete vedere dall’immagine in evidenza del post, con il Maestro colto a fine concerto, quindi ancora “bagnato” del movimento vitale che ha utilizzato in modo preciso, coerente e profondo per dare il meglio di sé in concerto. Sono evidenti, attivati e ben visibili, i muscoli della osei centrale (porzione inferiore del gran dentato, psoas minore e iliaco ecc.).

Quando il bacino si chiude, tutto il corpo compatta verso il suo interno, le braccia seguono in modo automatico. Si entra nella propria dimensione interiore, come quando si è innamorati, quando si abbraccia, o si tiene un bambino…

Osservate dunque le sue mani, e vedrete magicamente la parte interna dei mignoli evidenziarsi sul resto!

 

zenchopin

Musicoterapeuta e trainer vocale prima, istruttore di seitai e formatore adesso. Appassionato pianista, Alberto Guccione ha pubblicato Non manuale per il pianista (Casa Musicale ECO, 2011) e di prossima pubblicazione su Amazon, il rivoluzionario Seitai al pianoforte - suonare con i 5 movimenti. Il Seitai spiegato allo studente di pianoforte, ad uso dei Conservatori e Civiche Scuole di Musica.